STORIA

Nell’ambito del Casentino, ricco di luoghi civili, militari e religiosi che storicamente lo caratterizzano, si ha notizia della presenza di associazioni e gruppi culturali sin dall’epoca medioevale.

Durante le indagini per l'aggiornamento della Guida del Casentino di Carlo Beni, il notaro Vettori venne in possesso degli atti di un’Accademia Casentinese operante nell'alto Casentino dal 1836 al 1847. Si trattava dell’illustre Accademia Casentinese del Buonarroti. Un gruppo di notabili casentinesi dei quali faceva parte il notaio Vettori decise di continuarne l’opera, ricreando una associazione culturale che proseguisse quella memoria storica.

La ricostituzione è avvenuta ufficialmente nell’ ottobre del 1967, con atto rogato dal dottor Massimo Taiti notaio in Bibbiena e registrato a Poppi il 14 ottobre 1967 con il n°1176, vol. 137. Tra i fondatori si ricordano l’avvocato Dante Ricci, penalista e umanista, l’ingegner Piero Focacci, il conte ammiraglio Luca Goretti De’ Flamini, il notaio Giulio Vettori.

Nei primi decenni di attività si scambiarono alla presidenza il professor Vittorio Vettori, scrittore critico e letterario e l’avvocato Dante Ricci grande conoscitore di Dante, divenuto famoso per aver creato “eventi” legati alla figura del poeta. (Si ricorda il processo a Dante, 16 aprile 1966, celebrato nella Chiesa di S. Francesco in Arezzo. - Pubbl. 1967 ed. Arnaud) Si deve anche a questa importante attività il fatto che l’Accademia abbia acquisito da allora la rinomanza di accademia dantesca.

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